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DIGA DI ACERENZA

Legata allo schema idrico Bradano Ofanto, costituisce un polmone di accumulo per le irrigazioni di aree collinari interne alla Regione Basilicata. Ha origine dalla traversa di Trivigno; tramite un'adduzione in galleria di 22 km, raggiunge l'invaso di Acerenza che, a sua volta è collegata con condotta e galleria d'invaso di Genzano. 

La diga è stata costruita nel 1984, con lo sbarramento del del corso del fiume Bradano in corrispondenza della confluenza del torrente Rosso.

La diga ricopre quanto resta della strada di collegamento tra il comune di Acerenza e quello di Pietragalla, compreso il vecchio ponte in ferro che permetteva di superare il fiume Bradano, ed è affiancata da una tratta ferroviaria risalente al 1930 che la costeggia.

All'interno del fondo agricolo detto "Il Maglio" sono ancora visibili le due peschiere della metà del XIX secolo, a valle di due sorgenti (la cui acqua è molto apprezzata dagli abitanti di Acerenza).

Il nome del fondo deriva dal soprannome di un antico fattore della famiglia Vergaglia, noto per la sua formidabile forza fisica e durezza di carattere, detto, appunto, "il Maglio".

Ambiente naturale
Si trova in una zona montuosa in forte pendenza, nell'Appennino lucano, caratterizzata da formazioni poco permeabili, in cui sono presenti argille a scaglie ed arenarie dell'eocene.

La diga è circondata per due terzi da boschi, con una ricca fauna: praticamente scomparso il lupo, vi si possono incontrare il ghiro, il riccio e la volpe; più difficilmente la faina.

È possibile osservare il nibbio reale, lo sparviero, il falco pecchiaiolo, il picchio rosso, l'upupa e in orario notturno esemplari di gufo in caccia. Il birdwatching può essere praticato da un casotto rurale nel fondo de "Il Maglio", situato sul lato est del lago: la luce migliore per le fotografie naturalistiche è quella della prima mattinata, con il sole alle spalle e il lago di fronte.

La zona è ricchissima di varietà di funghi (porcino nero, porcino estivo, ovolo buono, cardoncello, galletto, mazza di tamburo.